L'intervista, se così possiamo chiamarla, è stata un'esperienza interessante, se non altro per la sua mancanza di nuove informazioni. Ferragni, ha ripetuto come un mantra il concetto di essere stata travolta da un'ondata d'odio, aggiungendo che, nonostante la sua posizione privilegiata, non era preparata alla violenza degli attacchi.
Il momento clou è arrivato con la menzione della sentenza dell'Antitrust del 15 dicembre 2023, che ha segnato uno spartiacque nella vita dell'imprenditrice digitale.
Io sono dell’idea che la beneficenza vada fatta – a volte – anche pubblicamente per cercare di accendere un faro. Io l’ho fatta sia privatamente che pubblicamente, come quando ho donato il mio cachet del Festival di Sanremo. Ovviamente se ci sono stati dei fraintendimenti significa che si poteva fare meglio.
Eppure, nonostante la presunta buona fede, si è trovata "terrorizzata nel non riuscire a dimostrare la mia buona fede".
Ovviamente col senno di poi avrei dovuto scollegare le operazioni commerciali dalla beneficenza, io voglio dimostrare la mia buona fede. Io nei social media pubblico tanto ma non tutto, ma in quel che pubblico sono autentica”.
Il video della tuta grigia? Mi ero truccata a modo mio e quella tuta non è stata scelta, ero vestita così da due giorni. Chi vuole credermi mi crede, chi mi conosce mi crede,
E che dire del capitolo Fedez? Ferragni ha svelato che la loro separazione non è stata dettata da strategie di marketing:
Con Federico ci sentiamo, perché siamo due persone adulte che si vogliono bene. È un periodo di crisi, ne abbiamo avute anche in passato… questa è una crisi un po’ più forte, quindi vediamo, non so
Ma l'intervista non si è conclusa con l'addio di Ferragni dallo studio. Selvaggia Lucarelli ha prontamente commentato e le sue parole non sono passate inosservate:
Non si era accorta di aver sbagliato fino alla multa, è per quello che un anno fa aveva bloccato la parola Balocco nei commenti sul suo Instagram. Comunque possiamo stare qui a scrivere e commentare fino a domani, ma al di là dei Pandori e del resto, al di là dell’assenza di domande, è il vuoto. Avvilente assenza di pensiero e grammatica. E comunque ora mi aspetto che l’Antitrust multi i consumatori cogl10ni che fraintendono perché è ora di finirla di fraintendere. Che poi fate prendere le multe a Chiara che è in buonafede e pubblicizza la beneficenza che fanno gli altri perché confida nell’emulazione.
In conclusione, l'intervista di Chiara Ferragni a Che Tempo Che Fa non è stata altro che un viaggio nel mondo dell'autocommiserazione e della difesa della propria immagine. Ma in un mondo in cui l'immagine è tutto, forse è ciò che ci aspettavamo. Resta solo da vedere se il prossimo capitolo della saga Ferragni ci riserverà sorprese più interessanti, o se sarà solo un'altra pagina dallo stesso vecchio manuale di pubbliche relazioni.